venerdì 3 aprile 2020

cercare l'orizzonte, cercare i loro occhi

Qualche ora fa ho sentito forte il desiderio di riprendere in mano la tastiera per scrivere qui sul blog...in verità non ho ben chiaro cosa sto chiedendo a questo post. Una dedica non ho la forza di scriverla. Esternare la mia tristezza? Forse, ma questo non esprime la mia sensazione ora. Quando decidi per la vita di un altro, un'altra non ti senti onnipotente, ti resta qualcosa dentro che non riesci a descrivere. Io con gli anni penso di potermi considerare un ottimista. Guardo, o meglio cerco di guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. Cerco una speranza, mi aggancio all'impossibile, e ci credo. Credo nei miracoli, credo che tutto possa cambiare all'ultimo momento.
E dopo? Quando tutto è compiuto rimango suonato come un pugile.
Quando perdi qualcuno che ti è caro porti addosso un fardello, non passa ma lo fai passare come meglio riesci...io? portando questo peso e cercando di renderlo meno soffocante...
La mia mente, il mio cuore vanno a cercare, a scavare nel passato, nei momenti, nei sorrisi, negli sguardi e perché no...nelle carezze date e nei momenti di tenerezza vissuti insieme....

Tutto passerà? No, il mio ottimismo si ferma a questa domanda. Rimarrà sempre un dolore, una sensazione di vuoto e in certi momenti un sottile e perfido piacere nel cercare queste ferite per non so quali strani motivi...
Cosa mi manca dei miei dolcissimi e teneri amici Kim, Tito, Sissi, Bagheera, Tata, Tito, Trilli, Luna...
tutto, tutto, tutto, ma soprattutto quella forte sensazione di sentirmi amato da loro, nonostante le mie assenze, il mio umore e a volte la mia indifferenza alla loro voglia di starmi vicino...
Guardo allora all'orizzonte e cercherò i loro occhi...



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